“NON VALE TUTTO” (Carosello Records) è il titolo del nuovo album di Niccolò Agliardi. Intimista come il cantautorato richiede, l’album è la conferma di quella filosofia dell’essenziale dove il valore (personale ed artistico) vince sul caos del prodotto consumistico. Per tre anni, questo il tempo trascorso dal precedente disco, Agliardi ha passato al setaccio la sua vita, lasciandosi l’inopportuno alle spalle. Anche in questo caso, come nel precedente, il disco è stato scritto e pensato partendo e tornando a Porta Romana (la zona di Milano dove Niccolò vive); ciò significa, appunto, che in mezzo c’è stato un percorso. O più di uno. C’è stata l’Africa, terra di suggestioni, da cui, più volte Niccolò ha attinto colori e bellezze. C’è stata Roma, Cremona e le colline vicino a Tortona, poi tante altre città italiane raggiunte per le più svariate ragioni. C’è stato il Brasile con le sue contraddizioni e le sue spiagge mozzafiato. Gli Stati Uniti dove Niccolò ha ritirato due premi importanti per il suo lavoro di autore, che sono stati stimolanti e utili ad appuntare idee per alcune delle canzoni che compongono l’album. E poi c’è stata e c’è Milano, ancora una volta. Vista e presa in tutte le sue angolazioni e angolature. Ed è proprio nella sua città che Niccolò ha girato il video del reading “L’ultimo giorno d’inverno” rendendole omaggio attraverso un racconto che si snoda tra le sue strade.
1) IN CONCLUSIONE, A COSA OGGI DAI VALORE?
All’educazione, l’eleganza, il garbo, a 10 miei amici con i quali parlo e mi illumino, amici che mi porto dietro da anni.
2) QUALE E’ STATO IL RISULTATO PIU’ IMPORTANTE DI UNO DEI TUOI PROCESSI ALCHEMICI DI CUI SONO CUSTODI LE CANZONI DI QUESTO ALBUM?
Poter continuare a fare questo mestiere, il risultato in sé di ciò che faccio. Mi reputo un privilegiato. Sono le inedite sorprese, i lavori che mi invento giornalmente, la voce di Laura a San Siro, i miei viaggi. Quello che dico sembra scontato rispetto alla felicità che ho nel fare il mio lavoro.
3) ESISTE QUALCOSA NELLA VITA CHE CREDI POSSA NON ESSERE RACCHIUSO IN UNA CANZONE?
Moltissimo. La vita va principalmente vissuta. Va oltre una canzone, cosa che dico anche nel mio libro “Ma la vita è un’altra cosa”. Bisogna vivere al di la di quello che può essere considerato “virtuale” rispetto ad essa.
4) COME DEFINISCI LA CANZONE D’AUTORE?
E’ una missione. Rispetto ad altre forme d’arte, si evidenza il narcisismo, l’egocentrismo, è una forma più diretta. Non si può dire con leggerezza “faccio il cantautore”. Io lo dico perché penso che dopo 20 anni di carriera posso permettermelo.
5) C’E’ UNA CHIAVE DI LETTURA PARTICOLARE PER AVVICINARSI AL TUO VISSUTO MUSICALE, OSSIA I TUOI TESTI?
E’ l’abbandono di ogni pregiudizio. E’ più facile realizzare un disco che “farlo” comunicare. Vorrei che le persone si fermassero ad ascoltarlo, Non voglio far perdere tempo, 20 minuti della loro vita, per capire che le sensazioni possono essere condivise. Questa è la mia unica presunzione.
IL LINK DEL NUOVO VIDEO “MI MANCA DA VICINO”
https://www.youtube.com/watch?v=Dqba2Ksicow